Emozioni in Gioco è un approccio alla pratica sportiva che attraverso il Baskin offre ai bambini più̀ piccoli un ambiente a misura delle proprie esigenze.

Attività inclusiva, prima e unica in Campania, che accoglie bambini dai 2 ai 6 anni, dove,  attraverso il gioco e l’esperienza imparano ad interagire ed a rafforzare i rapporti  con i propri coetanei, e con gli adulti

È un’esperienza che permette loro di sperimentarsi e confrontarsi per facilitare il pieno sviluppo delle potenzialità motorie, emotive e cognitive, in un contesto di appartenenza sociale. È un’opportunità̀ unica per ogni bambino che vi partecipa ed un viaggio emozionante per l’intera famiglia.

I bambini verranno a giocare e, attraverso il gioco, eserciteranno i propri sensi, il proprio corpo, la propria mente e gradualmente acquisiranno i valori e le regole della socializzazione, perché saper giocare con l’altro significa costruire e sviluppare le abilità sociali di base.

Emozioni in Gioco è un approccio alla pratica sportiva che attraverso il Baskin offre ai bambini più̀ piccoli un ambiente a misura delle proprie esigenze.

Attività inclusiva, prima e unica in Campania, che accoglie bambini dai 2 ai 6 anni, dove,  attraverso il gioco e l’esperienza imparano ad interagire ed a rafforzare i rapporti  con i propri coetanei, e con gli adulti

È un’esperienza che permette loro di sperimentarsi e confrontarsi per facilitare il pieno sviluppo delle potenzialità motorie, emotive e cognitive, in un contesto di appartenenza sociale. È un’opportunità̀ unica per ogni bambino che vi partecipa ed un viaggio emozionante per l’intera famiglia.

I bambini verranno a giocare e, attraverso il gioco, eserciteranno i propri sensi, il proprio corpo, la propria mente e gradualmente acquisiranno i valori e le regole della socializzazione, perché saper giocare con l’altro significa costruire e sviluppare le abilità sociali di base.

A CHI SI RIVOLGE

Si rivolge a bambini e bambine dai 2 ai 6 anni e, come nel Baskin, è prevista una composizione del gruppo eterogenea, aperta a tutti e ad ogni tipo di abilità.

Le famiglie dei piccoli saranno accolte, informate e coinvolte costantemente nei progressi dei bambini e parteciperanno al percorso di crescita predisposto per il figlio.

LA METODOLOGIA

Ciascuno è unico e ciascuno è diverso ma bisogna gestire bene tutto ciò in campo, durante il gioco o nell’avviamento alla pratica sportiva, affinché le attività siano educative e favoriscano lo sviluppo e l’integrazione.

L’innovazione del nostro approccio risiede nell’adattamento durante il gioco e nelle attività̀ proposte di spazio e tempo, i due elementi che definiscono la specificità̀ di ciascuno, le sue abilità ed i suoi limiti. Spazio e tempo si adatteranno allora alle esigenze di età̀, di condizione, di provenienza di ogni bambino per offrirgli ciò di cui necessita per sviluppare al meglio le sue potenzialità.

In Emozioni in Gioco, quindi, non sono i bambini a dover aderire ad attività predeterminate ed uguali per tutti, che avvantaggiano alcuni e sfavoriscono altri, ma gli spazi (e quindi gli attrezzi, le distanze ed i movimenti) sono costruiti in modo da accogliere diversi livelli di abilità ed i tempi vengono adattati al giusto ritmo di ciascuno.

Nessun bambino si troverà nella condizione di non saper fare qualcosa, perché́ le proposte di attività saranno declinate secondo il livello di competenza di ognuno. Il canestro ad esempio sarà presente in ogni gruppo come simbolo di continuità ed appartenenza al Baskin ma sarà utilizzato in modo diverso a seconda della fascia d’età e delle competenze individuali.

La metodologia educativa adottata pone molta attenzione alla predisposizione dell’ambiente, alla modalità di presentazione del materiale, alla modalità relazionale di affiancamento al bambino, facendo dell’accoglienza e della disponibilità il perno di ogni intervento. L’accoglienza è per noi un metodo di lavoro che implica sensibilità psicologiche e relazionali, per offrire la serenità e l’empatia che meritano le emozioni del bambino, dei genitori e degli operatori coinvolti.

LA METODOLOGIA

Ciascuno è unico e ciascuno è diverso ma bisogna gestire bene tutto ciò in campo, durante il gioco o nell’avviamento alla pratica sportiva, affinché le attività siano educative e favoriscano lo sviluppo e l’integrazione.

L’innovazione del nostro approccio risiede nell’adattamento durante il gioco e nelle attività̀ proposte di spazio e tempo, i due elementi che definiscono la specificità̀ di ciascuno, le sue abilità ed i suoi limiti. Spazio e tempo si adatteranno allora alle esigenze di età̀, di condizione, di provenienza di ogni bambino per offrirgli ciò di cui necessita per sviluppare al meglio le sue potenzialità.

In Emozioni in Gioco, quindi, non sono i bambini a dover aderire ad attività predeterminate ed uguali per tutti, che avvantaggiano alcuni e sfavoriscono altri, ma gli spazi (e quindi gli attrezzi, le distanze ed i movimenti) sono costruiti in modo da accogliere diversi livelli di abilità ed i tempi vengono adattati al giusto ritmo di ciascuno.

Nessun bambino si troverà nella condizione di non saper fare qualcosa, perché́ le proposte di attività saranno declinate secondo il livello di competenza di ognuno. Il canestro ad esempio sarà presente in ogni gruppo come simbolo di continuità ed appartenenza al Baskin ma sarà utilizzato in modo diverso a seconda della fascia d’età e delle competenze individuali.

La metodologia educativa adottata pone molta attenzione alla predisposizione dell’ambiente, alla modalità di presentazione del materiale, alla modalità relazionale di affiancamento al bambino, facendo dell’accoglienza e della disponibilità il perno di ogni intervento. L’accoglienza è per noi un metodo di lavoro che implica sensibilità psicologiche e relazionali, per offrire la serenità e l’empatia che meritano le emozioni del bambino, dei genitori e degli operatori coinvolti.

GLI OPERATORI

In Emozioni in Gioco operano sia Mauro Cavallini che Stefania de Biase:

  • Mauro Cavallini, laureato in scienze della Formazione primaria con specializzazione sul sostegno e triennale in pratica Psicomotoria Relazionale;
  • Stefania de Biase, Neuropsicomotricista dell’età evolutiva e docente di Scuola dell’infanzia.

Per offrire un ambiente di questo tipo, capace di favorire sia lo sviluppo individuale che l’integrazione delle diversità, i nostri operatori ricevono una doppia formazione, sportiva e psicomotoria, con elementi di provenienza sia educativa che clinico-terapeutica.

Ciò consente loro di definire dinamicamente un profilo di abilità specifico per ogni bambino e di proporre quindi da subito le attività che risultano più̀ adatte a favorire la crescita e l’integrazione.